Nave Artigliere è la quarta Unità che porta tale nome; con esso la Marina ha voluto rendere omaggio ai valorosi militari delle altre FF.AA., nell’intento di celebrare le alte tradizioni militari del Paese, a sostegno di un forte spirito interforze. In particolare, sono ormai cento anni che la Marina Militare ed il Corpo dell'Artiglieria italiana sono legate in una fratellanza d'armi, rappresentata sia dall'essersi poste sotto la protezione della comune Patrona S. Barbara, sia dalla presenza quasi costante, nella Squadra Navale italiana, di una Nave che porta il nome "Artigliere".
La prima Nave Artigliere fu varata il 22 gennaio 1907 ed entrò a far parte della 3ª Squadriglia cacciatorpediniere alle dipendenze del Dipartimento Marittimo di La Spezia nel settembre 1907.
Durante le manovre del successivo mese di ottobre Nave Artigliere ebbe a bordo il Re d'Italia. Oltre alle altre normali attività addestrative. crociere e manovre navali. Nave Artigliere partecipò attivamente alle operazioni di soccorso in occasione del terremoto di Messina del 1908 e nel 1909 ebbe nuovamente a bordo i Sovrani d'Italia in visita alle popolazioni colpite dal sisma. Fu successivamente impegnata nella guerra italo-turca del 1911, oltre a varie missioni nel 1913 e 1914 in Egeo, in Tripolitania e nell'Adriatico. Dopo lo scoppio della 1^ Guerra Mondiale fu impegnata in Alto Adriatico, nel Basso Adriatico e nel Tirreno, in servizio di scorta verso la Grecia e l'Albania. Fu presente a Smirne per la protezione di connazionali nel 1919 ed operò nel Dodecanneso fino al gennaio 1920, quando rientrò a Taranto fino alla radiazione il 14 giugno 1923.
La seconda Nave Artigliere ebbe vita operativa molto più breve: varata il 12 febbraio 1937. entrò in servizio il 14 novembre 1938, assegnata all'11^ Squadriglia cacciatorpediniere della 2^ Squadra Navale. Nel 1939 svolse attività addestrative con crociere nel Tirreno, in Africa settentrionale e nel Dodecanneso, e con la partecipazione alla famosa "Rivista Navale" nel Golfo di Napoli. Dopo lo scoppio del Secondo conflitto mondiale partecipò a 28 missioni di guerra. Il 10 luglio 1940 era tra le unità che presero parte alla battaglia di Punta Stilo, dove svolse azioni di fuoco e lancio di siluri contro unità nemiche. Il successivo 12 ottobre l’Artigliere, con l'insegna di Capo Squadriglia, fu impegnata con altre squadriglie cacciatorpediniere in un violento scontro con l'incrociatore inglese "Aiax". Durante il combattimento fu colpita dai cannoni avversari, riuscì a lanciare un siluro ed a fare fuoco contro la nave nemica, provocandole seri danni, prima di essere immobilizzata per gli effetti del tiro nemico. Il "Camicia Nera" ne tentò inutilmente il traino ma dovette abbandonarla per il sopraggiungere di altre navi nemiche, e il secondo Artigliere affondò.
Il Comandante e l'Assistente di Squadriglia (rispettivamente C.V. Carlo Margottino e T.V Corrado Del Greco) furono decorati con la Medaglia d'Oro al V.M.
Il nome Artigliere è stato nuovamente attribuito nel 1951 al Cacciatorpediniere ex-USA 'Woodwortn" ammodernato dopo il conflitto. Entrata a far parte della Marina Italiana l'11 giugno 1951, alla Nave venne donata, da parte dell'Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia, la bandiera di combattimento e la Nave stessa ne adottò il Motto "Sempre ed Ovunque". La terza Artigliere ha operato per circa venti anni nella Squadra Navale, prima dalla base di Brindisi con compiti di guida e scorta Motosiluranti e di vigilanza pesca. Il 1 novembre 1970 è stata radiata dal servizio ed utilizzata come pontone didattico delle Scuole C E.MM. della Maddalena.
Caratteristiche tecniche |
Impostata: |
Varata il: 18/12/1984 |
Cantiere: Fincantieri Ancona |
Dislocamento: 2525 t p.c |
Lunghezza: 113,2 |
Larghezza: 11,3 |
Immersione: 3,7 |
Apparato motore:
CODOG su due eliche quadripala a passo variabile che utilizza alternativamente: 2 turbine a gas Fiat/GE LM-2500; 2 diesel GMT BL- 230.20M |
Potenza: 36765 KW (49302,67 HP ) |
Velocità: 35 nd |
Autonomia: 5000 |
Armamento: 1 OTO Melara 127/54; 2 impianti binati Breda da 40/70; 8 S/S Teseo; 1 lanciatore a 8 celle per S/A Aspide (16 missili); 2 lanciarazzi SCLAR da 105 mm; 1elicottero AB-212/ASW |
Equipaggio 185 |