Sommergibile Malaspina
(classe Marconi)

Sommergibile Finzi 
(classe "CALVI")

Sommergibile Veniero  
( classe Marcello)

Sommergibile Cappellini
( classe Marcello)
Sommergibile Calvi
( classe Calvi)

Il primo sommergibile italiano che durante la seconda guerra mondiale colò a picco una nave nemica in Atlantico fu il "Malaspina". Sua vittima : la cisterna britannica"Britian fame". Il "Malaspina" fu anche il nostro primo sommergibile a raggiungere Bordoeaux, quando divenne sede del comando dei mezzi subaquei italo-tedeschi.
Invece, il primo sommergibile italiano ad operare deliberatamente in Atlantico quale zona assegnata alle sue missionifu il "Finzi", che sarà poi catturato dai tedeschi dopo l'armistizio. Il "Finzi" partì da Cagliari con il "Cappellini" il 10 giugno 1940, il giorno stesso dell'entrata in guerra . Il 15, favorito dall'oscurità, attreversòin emersione lo Stretto di Gibilterra, mentre il "Cappellini" veniva scoperto ecostretto rifigiarsi a Ceuta.Il "Finzi" rientrerà a Cagliari il 6 luglio 1940. Altri due sommergibili operarono in Atlantico tra giugno e luglio 1940, e furono il "Veniero" e il "Calvi".
Una vera e propria squadriglia di sommergibilinostri fu dislocata in Atlantico quando venne decisa la costituzione a Bordoeaux, a fianco dei tedeschi di " Betasom".

sigla con la quale si indicò il comando italiano di quella base: o più esattamente il "Comando del gruppo sommergibili atlantici" a capo del quale fu posto l'ammiraglio Parona. Ciò avvenne il primo settembre 1940 e vi furono assegnati 21 battelli, destinati ad operare prevalentemente al largo delle Azzorre, lungo le coste spagnole e nell'Atlantico settentrionale. Spesso queste unità, di cui come si è detto la prima a raggingere "Betasom" fu il "Malaspina", ebbero il compito di spingersi fino in Giappone, per riportarne indispensabili materie prime. Dei sommergibili di "Betasom" andarono purtroppo perduti, oltre allo stesso "Malaspina", il "Barbarigo", il "Marconi", il "Tarantini", il "Faà di Bruno", il "Baracca", il "Glauco", il "Calvi", il "Tazzoli", il "Da Vinci", il "Nani", il "Morosini", il "Marcello", il "Bianchi", l"Archimede", il "Ferraris". Un sacrificio cospicuo.
"Betasom" assunse in seguitola denominazione di "Comando superiore delle forze subacquee italiane in Atlantico". Nel giugno 1941 la base raggiunse il massimo del suo organico: 27 battelli. Ma nello stesso periodo 14 di essi, tra i meno adatti all'oceano, furono fatti rimpratiare in Italia, mentre nel settembre il capitano di vascello Polacchini sostituiva l'ammiraglio Parona nel comando, cedendolo a sua volta al capitano di vascello Enzo Grossi, al quale erano rimasti solo 10 battelli. Infine all'armistizio dei sei sommergibili ancora a "Betasom", 2 furonocatturati dai tedeschi a Bordoeaux (il "Finzi" e il "Bagnolini"), tre dai giapponesi in Estremo Oriente (il "Torelli", il "Giuliani", e il "Cappellini") e uno (il "Calvi") raggiunse il porto di Durban in esecuzione alle clausole arministiziali.

COMBATTIMENTO di un nostro sommergibile contro un incrociatore ausiliario britannico, e mercantile pesantemente armato di cannoni. Scontri del genere furono molto numerosi e i comandanti italiani li affrontarono col cannone.

Complessivamente operarono nell'Atlantico a fianco dei tedeschi 32 sommergibili italiani. In totale queste nostre unitàcompirono nei due sensi 44 traversate dello Stretto di Gibilterra, senza alcuna perdita, manovrando immersi con estrema abilità in acque pericolose per le forti correntisottomarine e per l'intensa vigilanza antisom britannica. Si noti che dei 53 sommergibili tedeschi, che in varie riprese entrarono nel Mediterraneo per operarvi, ne andarono perduti 5 nell'attaversare lo Stretto.
I risultati sicuramente ottenuti dai nostri sommergibili, che si trovarono ad agire in un ambiente marittimo non abituale per noi e con metodi d'impiego del tutto nuovi, si riassumono in 583 mila tonnellate di piroscafi affondati e in 184 mila silurate senza conseguente affondamento. Inoltre furono silurate 43 mila tonnellate di unità militari nemiche.
Al "Malaspina" come si è detto, toccò la sorte di esordire da "Betasom". Lungo circa 76 metri e con un dislocamentodi 1191-1489 tonnellate, esso cominciò ufficialmennte ( con un equipaggio di 57 uomini) il 20 giugno 1940, dieci giorni dopo lo scoppio della guerra. Più o meno contemporaneamente entrarono in funzione anche altri cinque sommergibili della stessa classe e con le medesime caratteristiche: "Marconi", "Da Vinci", "Bianchi", "Torelli" e "Baracca".
Tutti uscirono dal Mediterraneo, raggiunsero Bordoeaux e cominciarono la loro guerra in Atlantico.
Il "Malaspina"affondò in Oceano tre mercantili nemici per 16.384 tonnellate e ne danneggiò altri tre per 5.655 tonnellate. Scomparve in mare in circostanze rimaste imprecisate nell'autunno del 1941. Nella stessa epoca scomparvero anche, colpiti da aerosiluranti nemici, il "Bianchi", e il "Marconi". Quest'ultimo era già riuscito ad affondare sei mercantili britanniciper 16.153 tonnellate nonchè a danneggiare( probabilmente) tre altre navi per 13.442 tonnellate e un cacciatorpediniere di 1.609 tonnellate. Il "Bianchi", viceversa, aveva affondato quattro mercantili per 15.580 tonnellate e danneggiato un altro mercantile di 5.368 tonnellate.
Il "Baracca" affondò in Atlantico due mercantili per 8.553 tonnellate. Quindi l'8 sttembre 1941, colò apicco speronamento del cacciatorpediniere britannico "Croome", dopo che la violenta caccia subaquea lo aveva costretto ad emergere per tentare una reazione col cannone.
Il "Da Vinci" sotto tre successivi comandanti, stabilì al comando del tenente di vascello Gianfranco Gazzana Priaroggia, il primato italiano degli affondamenti di naviglio mercantile, colando a picco in oceano sedici navi per complessive 116.686 tonnellate. Lo stesso "Da Vinci", sempre al comando di Gianfranco Gazzana Priaroggia, conquistò anche il primato degli affondamenti durante una singola missione, con sei navi mercantili colate a picco per 58.973 tonnellate. Fra le navi affondate da questa untà vi fu pure il piroscafo "Empress of Canada" di 21.517 tonnellate, la più grande nave mercantile mai eliminata da sommergibili italiani. Il "Da Vinci" andò perduto il 23 maggio 1943, a ponente di Capo Finisterre, mentre rientrava da una fruttuosa misiione, centrato dalle cannonate del cacciatorpediniere "Active" e della frefata "Ness".

LA GUERRA IN ATLATICO secondo Achille Beltrame: vittorie di sommergibili italiani contro piroscafi nemici. I successi dei nostri mezziin questo specifico sttore nella guerra sul mare furono notevoli: 600.000 tonnellate di naviglio affondato.

Dei sei sottomarini già citati quello ad avere vita più lunga e più fortunata fu il "Torelli" che mentre era in Atlantico era riuscito ad affondare sette mercantili per 42.871 tonnellate. Dopo l'armistizio del settembre 1943 fu catturato dai giapponesi a Singapore e ceduto ai tedeschi, chelo denominarono "U.IT25". Crollata anche la Germania, passò nuovamente in mano ai giapponesi e venne contraddistinto con la sigla "I504". Al termine del conflitto l'ex "Torelli" fu affondato nelle acque di Kobe.

Un discorso aparte merita il "Cagni", uno dei sommergibili di maggior dislocamento (1703-2164 tonnellate), costruito dalla Marina Italiana a Monfalcone. Lungo circa 88 metri e con un equipaggio di 78 uomini, entrò in servizio l'1 aprile 1941, impiegatoin un primo tempo per trasportare in Libia materiali bellici, fu successivamente dislocato, dopo l'estate 1942 a Bordeaux per operare in Atlantico. Le due missioni compiute in oceano dal "Cagni" furono le più lunghe tra tutte quelle fatte dai sommergibili italiani. La prima di esse stabilì il primasto assoluto di permanenza in mare con 137 giorni di navigazione. La missione ebbe inizio il 6 ottobre 1942 con partenza da La Maddalena e terminò il 20 febbraio 1943 a Bordeaux. La missione si svolse nelle acque del Sud Africa occidentale presso Capo di Buona Speranza e presso le coste del Brasile, ove ebbe luogo il rifornimento da parte di un sommergibile-cisterna tedesco. I risultati non furono però adeguati alla durata del viaggio ( vennero affondate due sole navi mercantili per complessive 9.395 tonnellate), non avendo sfortunatamente il sommergibile incontrato traffico di rilievo nelle zone assegnate.
La seconda missione con partenza da Bordeaux il 20 giugno 1943 durò 84 giorni ed ebbe termine a Durban dodici giorni dopo l'armistizio: il 20 settembre. La zona assegnata fu quella di Capo di Buona Speranza e del Canale di Monzambico ed avrebbe dovuto estendersi fino alle coste occidentali dell'India, previo rifornimento in mare, se non fosse sopraggiunto l'armistizio. Nel di questa missione il "Cagni" danneggiò gravemente l'incrociatore ausiliario britannico "Asturias" di 22.445 tonnellate.
In base agli ordini ricevuti ed ai contatti intervenuti, il "Cagni" ripartì da Durban l'8 novembre 1943 per rientrare in Italia, toccando Mombasa, Aden e Haifa, giunse a Taranto il 2 gennaio 1944.
Dopo alcuni mesi di lavori, venne dislocato a Palermo ove disimpegnò intensa attività per addestramento alle unità cacciasommergibili anglo-americane ed italiane fino alla fine del conflitto. Il "Cagni" fu radiato l'1 febbraio 1948.

IL SOMMERGIBILE "CALVI" affonda in Atlantico sotto i colpi di un cacciatorpediniere inglese, il cui comandante per ironia della sorte era amico di quello dell'unità italiana. Sotto altri episodi relativi a sottomarini di "Betasom".

Dopo essere stati impiegati in Mediterraneo per un paio di mesi, gli undici sommergibili della classe "Marcello" (varati intorno al 1938, lunghi 73 metri, dislocamento 1060-1313, 57 uomini d'equipaggio) raggiunsero ai primi di settembre del 1940 Bordeaux per operare in Atlantico. Oltre al "Marcello" varcaronolo Stretto di Gibilterra questi battelli: "Dandolo", "Veniero", "Provana", "Mocenigo", "Nani","Barbarigo","Emo", "Morosini", "Cappellini" e Faà di Bruno".
Tutti undici vennero ripetutamente utilizzati in Oceano, ottenendo ottimi risultati. Si distinsero particolarmente il "Morosini", che affondò sei mercantili per 40.297 tonnellate, e il "Barbarigo", che affondòsette mercantili per 33.827 tonnellate.
Nel maggio e nell'ottobre 1942 il "Barbarigo"allora comandato dal discusso capitano di vascello Enzo Grossi- attaccò di notte, rispettivamente al largo di Capo San Rocco del Brasile e nelle acque di Freetown, l'incrociatore americano "Milwaukee", scortato da un cacciatorpediniere e la corvetta britannica "Petunia". Gli attacchi benchè condotti con decisione , non furono tuttavia coronati da successo. Il "Barbarigo" colò a picco verso la fine del 1943 nel golfo di Biscaglia, mentre iniziava la navigazione per Batavia ove avrebbe dovuto imbarcare materiali pregiati. Anche il "Morosini" era affondato nel golfo di Biscaglia: l'11 agosto 1942, vittima di un aereo britannico.
Degli undici sommergibili della classe "Marcello" gli unici a scampare a una tragica fine in Atlantico furono il "Dandolo" e il "Cappellini" di Salvatore Todaro. Trasformato in sommergibile da trasporto, il "Cappellini" che aveva già compiuto una navigazione in Estremo Oriente, si trovò alla data dell'armistizio nel porto di Sabang. I giapponesi lo catturarono, cedendolo poi ai tedeschi, che lo lo denominarono "U.IT.24". Alla resa della Germania, i nipponici ritennero il sommergibile preda di guerra e lo chiamarono "I.505"; passato in mano americana, al crollo del Giappone fu probabilmente autoaffondato al largo di Kobe.
Il "Dandolo", che il 16 luglio 1943, durante lo sbarco alleato in Sicilia, aveva attaccato e gravemente danneggiato l'incrociatore britannico"Cleopatra", dopo l'armistizio effettuò importanti lavori e nel febbraio 1944 fu inviato alle Bermude, ove disimpegnò intensissima attività per addestramento di unità antisom stutinitensi; nel 1945 fu dislocato a NEW-London e poi a Guantanamo (Cuba); rientrò in Italia dopo la fine del conflittp e chiuse i suoi giorni a Taranto (l'1 febbraio 1948) senza essere ulteriormente impiegato.
Nel settembre 1940, dopo alcune missioni nel Mediterraneo, raggiunsero Bordeaux anche i sommergibili gemelli "Glauco e Otaria", varati nel 1935, dislocamento 1055-1325, lunghi 73 metri, 57 uomini di equipaggio. Nelle missioni di guerra in Atlantico l'Otaria" affondò un piroscafo britannico di 4.662 tonnellate e rientrò poi in Mediterraneo nel settembre 1941. Il "Glauco", viceversa, andò perduto il 27 giugno 1941 a ponente di Gibilterra mentre dirigeva per rientrare in Mediterraneo: avvistato dal cacciatorpediniere britannico "Wishart", fu attaccato con bombe di profondità; costretto ad emergere per le gravi avarie riportate, fu cannoneggiato e obbligato ad autoaffopndarsi per sfuggire alla cattura.
Nell'autunno del 1940 lasciorono il Mediterraneo per raggiungere Bordeaux anche i sonmmergibili "Calvi", "Finzi" e "Tazzoli", varati nel 1935, lunghi circa 84 metri, dislocamento 1550-2060 tonnellate, 72 uomini di equipaggio. Le tre unità effettuarono complessivamente 27 missioni di guerra, affondando 27 mercantili nemici. Il "Tazzoli" al comando di Fecia di Cossato aveva colato a picco da solo 96.553 tonnellate di naviglio nemico venne affondato il 16 maggio 1943 da un aereo britannico nel golfo di Biscaglia. Il "Calvi" andò perduto nella notte del 15 luglio 1942 nel centro dell'Atlantico settentrionale, dopo uno strenuo combattimento contro le navi di scorta a un convoglio, che lo avevano costretto ad emergere con gravi avarie. La fine di questo sommergibile costituisce una delle più drammatiche pagine di guerra sul mare. Fra le unità che provocarono l'affondamento del "Calvi" fu la corvetta "Lulworth", che recuperò alcuni dei naufraghi.
Altri sommergibili italiani che operarono in Atlantico con successo furono il "Bagnolini", il "Giuliani"", il "Tarantini", il "Brin", il "Velella" e l"Argo".
Infine occorre ricordare i nomi dell' "Archimede", del "Guglielmotti",del "Ferraris" e del "Perla" che rimasti bloccati nel Mar Rosso alla caduta delle nostre colonie, riuscirono a raggiungere Bordeaux dopo una fortunosa circumnavigazione dell'Africa.

DUE CARTOLINE DI PROPAGANDA del periodo bellico: in basso l'immagine ricorda l'episodio dell'incrociatore ausiliario inglese "Aurillac" attaccato e affondato nell'aprile 1941 dal sommergibile "Tazzoli"; in alto l'imbarco dei siluri.

 

 

Sommergibile Tarantini
(Classe Liuzzi)

Sommergibile C/te Faà di Bruno
(Classe Marcello)

Sommergibile Magg.Baracca
(classe Marconi)

Sommergibile L. da Vinci
(classe Marconi)

Sommergibile Torelli
(classe Marconi)

Tratto da Navi e Marinai n° 43 30 novembre 1977 ( Rizzoli editore)

Sommergibile R. Giuliani
(Classe Liuzzi)